Recensione La notte prima di Natale

Lo spettacolo di N.V. Gogol’ “La notte prima di Natale”, messo in scena dalla sezione interculturale Emigrazia della compagnia Teatro Moda di Gardolo, è stato protagonista del quinto appuntamento della terza edizione di IN_visibile Festival, regalando al pubblico un assaggio di cultura e folclore russo-ucraino, inserito all’interno di una più ampia cornice di tradizione natalizia.
Ciò che sicuramente colpisce subito l’occhio sono i costumi, coloratissimi nei personaggi maschili e curati fin nei minimi dettagli negli scialli e nei copricapi di quelli femminili; come non citare poi gli indimenticabili stivaletti della zarina, protagonisti dell’impresa amorosa del fabbro Vakula per conquistare finalmente il cuore della bella Oksana.
Tutta la scenografia rende bene l’atmosfera fiabesca di cui è pervaso lo spettacolo, ma certo
particolarmente degno di nota è l’effetto del telo bianco che da semplice fondale diventa una
bufera di neve, sotto un letto, anzi un tetto, una volta di più, di colori dai toni quasi magici che
richiamano al contempo i tramonti nel deserto e l’aurora boreale.
Dopo il rodaggio iniziale delle presentazioni dei personaggi in stile quasi corale, lo spettacolo ha ingranato via via con scene sempre più fluide, nonostante le musiche – alcune azzeccatissime, tra toni epici e lirici sicuramente d’effetto – siano talvolta prevalse sulla voce di alcuni attori.
A proposito dell’aspetto sonoro, i canti meritano senz’altro una menzione a sé, tanto sono
evocativi di paesaggi incontaminati e selvaggi, da contribuire alla creazione di una tipica atmosfera dall’animo melancolico e nostalgico.
In conclusione, al di là del raccontare una storia, la compagnia teatrale italo-russo-ucraina ha un messaggio più importante da condividere e ci riesce egregiamente: il palco è una dimensione magica, senza confini, dove prevalgono unione e fratellanza, come dichiara la regista, e proprio la miscellanea di lingue (in questa occasione anche il dialetto trentino per ulteriore colore, apprezzatissimo dai più piccoli in platea) ha come obiettivo l’apertura mentale alla cultura, di cui il teatro è da sempre esponente in prima fila.

Odilia Tirone