Recensione Fruscio d’amore

Venerdì 18 novembre 2022 al teatro San Marco di Trento è andato in scena lo spettacolo della compagnia Beoksugol di Tongyeong (Corea del sud), ospite internazionale del festival IN_visibile 3 , organizzato dalla Compagnia dei Giovani.
Lo spettacolo vede protagonista un ragazzo (interpretato da Gyusung Lee) che esce dalla sua quotidianità ed incontra una giovane donna (Hyun Su Kim) che inizialmente sembra non volerne sapere nulla. Ma proprio quando lui pare aver accettato questo rifiuto, lei inizia a cercarlo dando il via così tra i due un continuo “tira e molla” amoroso.
Lo spettacolo è di facile comprensione per un pubblico di qualunque nazionalità, infatti non contiene testo ma solo movimenti inequivocabili, con suoni onomatopeici che lo rendono ancor più chiaro.
Le scene di dialogo muto tra i due, sono intervallate da passaggi individuali di pensiero o riflessione all’interno dei quali emergono, con maschere della tradizione sudcoreana, altri tre personaggi (Sangmyeong Lee, Bangpyo Gong e Sangkyu Kim) che, come fossero la voce di una coscienza o di un pensiero profondo, cantano e ballano alle spalle dei protagonisti, dapprima sconsolati e in seguito innamorati.
La scenografia, semplice ma efficace, da vita sulla scena alla camera del protagonista (rappresentata essenzialmente con poco più di un materassino), all’ambiente esterno di un parco (intuibile dalla panchina presente al centro del palco) e alla casa della ragazza (simboleggiata da un tipico tavolino orientale).
Anche l’accurato utilizzo delle musiche e dei suoni da parte di Geumcheol Lee è propedeutico al trasporto del pubblico, orchestrato dal regista Changseok Jang, in un vero e proprio “Fruscio d’amore”.

Mirco Baldessari