Recensione Travail

“Travail” è il titolo del terzo ed ultimo spettacolo in concorso per la seconda edizione del Festival IN_visibile organizzato dalla Compagnia dei Giovani. Ad andare in scena venerdì 29 ottobre al teatro San Marco di Trento è stata quindi la compagnia Cara…mella di Leno in provincia di Brescia, con le interpreti Elisabetta Innocenti e Leonella Musitano.

La vicenda narra vissuti lavorativi femminili in diversi momenti storici italiani, da inizio 1900 fino al boom economico degli anni ’60. Giovani donne che lasciano una società rurale, con i suoi lavori pratici come quello in filanda o nei campi di gelsomino, per entrare nella società consumistica delle grandi città. Nuova società, nuovo lavoro, ma con una costante che le accompagna: la fatica, fisica e mentale. Fatica mentale intesa come la sopportazione delle iniquità di una società dove i ruoli ai “piani alti” sono ricoperti da uomini, dove una donna percepisce uno stipendio inferiore solo per via del suo sesso e dove deve accontentarsi di ogni ruolo che le viene assegnato pur di “guadagnarsi il pane”. Ingiustizie che danno l’illusione di riequilibrarsi col passare del tempo ma che, come viene mostrato, anche nei periodi di benessere della società come i primi anni ’60, vedono una suddivisione dei ruoli lavorativi a sfavore della classe femminile, che si trova costretta a dover scegliere tra lavoro e famiglia.

Ad incorniciare queste vicende una scenografia basilare ma efficace. Da semplice fondale neutro accompagna infatti le vicende, lasciando spazio alla fantasia dello spettatore e risaltando ulteriormente movimenti e dettagli studiati dal regista, Fabio Tedoldi, e valorizzati dalle attrici. Diventa così parte integrante della transizione spazio-temporale, attraverso un gioco di ombre che vede la scenografia protagonista di un’importante scena. Un testo scritto sulla base di testimonianze di donne vissute nel passato narranti avvenimenti che agli occhi dei giovani sembrano lontani e ignoti, ma che fanno riflettere su quanto in realtà le condizioni della donna lavoratrice della società odierna non differiscano poi molto da quelle del passato.

Mirco Baldessari